Le informazioni costano

Si, reperire informazioni per in controllo direzionale costa, non è gratis. Affermazione forte ma vera. Ogni imprenditore vorrebbe informazioni accurate sull’andamento del proprio business. Tuttavia maggiore è il grado di precisione, di affidabilità delle informazioni maggiore è il costo per il loro reperimento.

[1] Costo finanziario e costo operativo delle informazioni

I costi per il reperimento delle informazioni solitamente sono di due tipi: finanziario ed operativo. Il costo finanziario è quello che riviene dall’acquisto di nuovi strumenti software (ad esempio un programma gestionale più evoluto) o nuove attrezzature (ad esempio una strumentazione per la misurazione di determinati consumi di produzione). Il costo finanziario delle informazioni è quello più visibile perchè ha una sua espressione immediatamente quantificabile, il costo di acquisto, in sostanza la fattura.

Al contrario, il costo operativo delle informazioni è molto meno percepibile ma può essere in alcuni casi anche superiore a quello finanziario. Si pensi ad una serie di rilevazioni quotidiane sulle linee di produzione che, non potendo essere automatizzate, devono essere effettuate per forza manualmente. Anche questa tipologia di costo deve essere valutata per avere chiaro il costo totale di una particolare informazione.

[2] Valutazione economica delle informazioni

E allora che si fa? In ogni procedura di pianificazione e controllo devono essere chiare e definite le informazioni-obiettivo che la procedura deve generare. Queste informazioni devono essere necessariamente valutate in un’ottica di costo-beneficio. Se, ad esempio, la misurazione precisa del consumo di un semilavorato che incide mediamente l’1% cul costo del prodotto finale è estremamente costosa da ottenere devo lasciar perdere. Diventa molto più economica una stima, ad esempio sul dato storico, che mi dirà che, probabilmente, il consumo sarà stata tra l’1 e l’1,3%. Inutile spendere grandi risorse finaziarie e/o operative per sapere che ha inciso realmente per l’1,2%. Sempre nel caso in cui tale scarto percentuale sia trascurabile in termini di valori assoluti.

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Le informazioni costano

Vincenzo Scardino

Titolare dello Studio Scardino